Leeah Joo, il fascino dell’illusione tra le pieghe dell’arte

Leeah Joo Parrhasius No. 5 Mozart

L’artista Leeah Joo ci invita a esplorare il confine sottile tra ciò che è nascosto e ciò che appare, in un dialogo affascinante tra culture e tradizioni pittoriche

Nel vasto panorama dell’arte contemporanea, poche figure riescono a catturare l’attenzione come Leeah Joo. Pittrice coreano-americana, Joo ha saputo costruire un universo artistico che si muove tra l’iperrealismo e l’illusione, fondendo abilmente le tradizioni pittoriche orientali e occidentali. Il suo lavoro, acclamato a livello internazionale, ci sfida a esplorare ciò che si cela dietro le apparenze, invitandoci in un mondo di narrazioni nascoste e sorprendenti rivelazioni.

Leeah Joo Parrhasius No. 19, The Venetian, 2021

© Leeah Joo – Parrhasius No. 19, The Venetian, 2021

Un ponte tra due mondi

Nata nel 1971 a Seoul, in Corea del Sud, Leeah Joo è cresciuta in un ambiente profondamente artistico. Con un padre scultore e una madre illustratrice, l’arte era parte integrante della sua vita fin dalla nascita. All’età di dieci anni, Joo si trasferisce negli Stati Uniti, un cambiamento che segnerà profondamente il suo percorso artistico. La fusione di due culture diventa un tema ricorrente nel suo lavoro, dove le influenze dell’Est e dell’Ovest si intrecciano per creare qualcosa di unico e originale.

La sua formazione accademica è altrettanto impressionante. Ha studiato pittura e storia dell’arte all’Università dell’Indiana a Bloomington, dove ha potuto approfondire la sua conoscenza delle tecniche pittoriche occidentali. Successivamente, ha conseguito un MFA in pittura presso la prestigiosa Yale School of Art, consolidando ulteriormente il suo stile distintivo. Questa solida base accademica le ha permesso di esplorare e padroneggiare una varietà di tecniche, dalle più tradizionali alle più innovative.

Leeah Joo Parrhasius-Disco,-2022

© Leeah Joo – Parrhasius-Disco, 2022

Leeah Joo e le serie Parrhasius e Pojagi

Uno degli aspetti più affascinanti dell’arte di Leeah Joo è il modo in cui riesce a trasformare il quotidiano in qualcosa di straordinario. Le sue serie più celebri, “Parrhasius” e “Pojagi”, ne sono un esempio perfetto.

La serie “Parrhasius” si ispira a una celebre storia della “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio. La leggenda narra di una gara tra due antichi pittori greci, Zeusi e Parrasio, per determinare chi fosse il più grande. Zeusi dipinse un grappolo d’uva così realistico che gli uccelli cercarono di beccarlo. Tuttavia, Parrasio riuscì a ingannare lo stesso Zeusi dipingendo una tenda talmente realistica che Zeusi cercò di sollevarla, solo per rendersi conto che la tenda era in realtà un dipinto.

Joo prende questa storia e la trasforma in una riflessione sulla natura dell’arte e della percezione. Nei suoi dipinti, i drappeggi in pizzo sembrano così reali che lo spettatore è spinto a volerli toccare, a sollevare il velo per scoprire cosa si cela dietro. Ma, come nel mito di Parrasio, ciò che si nasconde è l’illusione stessa, un gioco tra realtà e finzione che Joo manovra con maestria.

Nella sua dichiarazione artistica, Joo sottolinea come questi dipinti siano una sfida personale: “Questi dipinti superano i miei limiti come pittore, quanto posso essere reale, quanto a lungo posso andare avanti, il tutto senza un soggetto apparente dietro la tenda”.
Qui, Joo esplora i confini dell’iperrealismo, mettendo alla prova non solo le sue capacità tecniche, ma anche la percezione del pubblico.

Leeah Joo - Pojagi Ahjumma 2020

© Leeah Joo – Pojagi Ahjumma 2020

Se la serie “Parrhasius” esplora il mistero dell’illusione, la serie “Pojagi” ci porta in un viaggio più intimo, legato alla sua eredità coreana. Il pojagi è un tradizionale telo da imballaggio coreano, usato per avvolgere oggetti preziosi, cibo o doni. Nei dipinti di Joo, questi pacchi intricati e dettagliati evocano un senso di anticipazione, invitandoci a scoprire cosa si cela all’interno.

La stessa Joo descrive come la serie sia nata da un ricordo personale: “Quando è arrivato il primo hanbok di mia figlia, è stato accuratamente avvolto in uno splendido pojagi fatto di seta decorata, prezioso come l’abito stesso”. Questo ricordo diventa il punto di partenza per una riflessione più ampia sul significato del contenitore e del contenuto, sull’attesa e la scoperta. Ogni dipinto è un dono che attende di essere scartato, un invito a esplorare la bellezza nascosta in ciò che è avvolto.

Un Dialogo tra Oriente e Occidente

Il lavoro di questa artista non è solo una celebrazione dell’abilità tecnica, ma anche un dialogo tra due mondi, quello orientale e quello occidentale. Attraverso le sue opere, Joo riesce a coniugare tradizioni pittoriche apparentemente distanti, creando un linguaggio visivo che parla a tutti.

I suoi dipinti non sono mai semplici rappresentazioni; sono enigmi visivi che ci sfidano a guardare oltre la superficie, a cercare significati nascosti e a confrontarci con la nostra stessa percezione. Questo dialogo tra visibile e invisibile, tra ciò che è mostrato e ciò che è celato, è al centro della sua arte e la rende una voce unica nel panorama contemporaneo.

Leeah Joo Parrhasius No. 12, Good Mother, 2021

© Leeah Joo – Parrhasius No. 12, Good Mother, 2021

Leeah Joo è una pittrice che non teme di spingersi oltre i confini del realismo, esplorando il sottile equilibrio tra realtà e illusione. I suoi dipinti ci invitano a rallentare, a osservare con attenzione e a lasciarci sorprendere da ciò che appare e da ciò che resta nascosto per condurci in un viaggio attraverso culture e tradizioni, rivelandoci la bellezza dell’enigmatico e del nascosto.

In un’epoca in cui tutto sembra essere a portata di mano, la pittura di Leeah Joo ci ricorda l’importanza del mistero, della scoperta e della meraviglia. Scoprire il suo lavoro è come scartare un regalo prezioso, uno di quelli che continuano a sorprendere e affascinare a ogni sguardo.

Leeah Joo Parrhasius

© Leeah Joo – Parrhasius No. 18, Cobalt Exhalt, 2021

2 risposte a “Leeah Joo, il fascino dell’illusione tra le pieghe dell’arte”

  1. Michele Quaranta ha detto:

    Carissima, aspettavo da tempo il tuo sempre interessante blog. Spero che tutto vada bene. Riguardo la nostra artista Leeah è, per me, un nuovo tipo di pittura espressionista, direi espressionismo oggettivo… Il sentire il nascosto secondo la propria sensibilità e renderlo visibile oggettivamente….. A presto

    • Claudia De Luca ha detto:

      Grazie Michele, per la tua attenzione verso il mio blog. Spero di riuscire presto a scrivere ancora, appena avrò un po’ di tempo libero.
      A presto!

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