Dal 26 Aprile al 27 Settembre 2015, al Forte Belvedere di Firenze sarà possibile ammirare l’emozionante mostra “Human” dello scultore inglese Antony Gormley
Più di 100 corpi realizzati in ferro, tutti in scala naturale ma pesanti fino a 10 volte il peso di un uomo, sono atteggiati nelle pose più svariate: in posizione fetale o seduti, in ginocchio, sdraiati o in attesa. Le opere sono disposte in maniera diffusa negli spazi del Forte Belvedere di Firenze: sui bastioni, sulle gradinate e le terrazze, sdraiate sulle panchine o nelle sale della palazzina, rendendo centrale la figura umana rispetto all’ambiente circostante. Le sculture di Antony Gormley esposte nella mostra “Human” rappresentano la gamma di emozioni e tensioni umane, dal puro istinto all’aspirazione verso un’idea di progresso. Alcune di queste opere fanno parte di “Critical Mass II” un lavoro del 1995 di Antony Gormley, nato come anti monumento per commemorare le vittime delle guerre del XX secolo.
Inserite nello scenario paesaggistico e architettonico mozzafiato della fortezza cinquecentesca, con Firenze che si stende ai loro piedi, le sculture di Antony Gormley sono ancora più emozionanti!
Sul terrazzo più basso del Forte 12 figure sono installate in senso lineare e progressivo dalla posizione fetale a quella per osservare le stelle richiamando l’ “ascesa dell’uomo”. All’estremo opposto, occidentale, del terrazzo più basso si trova un ammasso confuso degli stessi corpi. Qui oggetti industriali in ferro sembrano abbandonati, ognuno dieci volte la densità relativa di un corpo umano vivente, riflette la zona d’ombra che inevitabilmente accompagna ogni concetto del progresso umano, mettendo lo spettatore davanti ad un’immagine evocativa del conflitto del secolo scorso. Questa dialettica tra desiderio e inettitudine è la tensione che sottende in modo capillare tutta la mostra.
Antony Gormley nato a Londra nel 1950, è uno fra gli scultori viventi più acclamati a livello internazionale. Le sue opere da sempre indagano il rapporto fra l’ambiente e il corpo umano. Per spingere ancora più oltre i limiti della sua ricerca, Gormley utilizza il calco del suo stesso corpo come modello per le sue sculture in ferro. Nei suoi lavori cerca sempre di trattare il corpo non come un oggetto ma come un luogo, uno spazio intimo senza dimensioni e senza limiti, interno all’involucro “corpo“, in cui l’artista cerca di individuare una condizione condivisa da tutti gli esseri viventi che si esprime poi attraverso la sua scultura.
Antony Gormley ha ricevuto il Turner Prize, il più importante riconoscimento artistico in Inghilterra, nel 1994.
Another Place (1997) una delle opere più belle e controverse di Antony Gormley
Una installazione permanente sulla spiaggia di Liverpool composta da 100 sculture in acciaio rivolte verso il mare, fatte tutte sul calco dell’artista.
Antony Gormley
Human a Firenze, Forte Belvedere
26 Aprile – 27 Settembre 2015
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