Con la sua ultima serie “Happy Never Ending”, lo street artist D*Face ridicolizza il consumismo dilagante che ha trasformato in merce persino l’amore e il romanticismo
D*Face è uno degli street artist più conosciuti al mondo. L’artista, il cui vero nome è Dean Stockton è uno dei più prolifici della sua generazione e si dedica alla street art dal 2005. Lavora con mezzi e tecniche diverse (spray, vernice, stencil, stickers, collage…) ma quello che lo contraddistingue sono i suoi personaggi disfunzionali e bizzarri che mettono in ridicolo i comportamenti della cultura di massa e il consumismo.
Dal 21 settembre al 23 ottobre 2017, D*Face terrà una nuova mostra personale alla Corey Helford Gallery di Los Angeles, intitolata “Happy Never Ending“, un omaggio al romanticismo dei tempi moderni.
Alla ricerca del romanticismo perduto
Nella sua critica al consumismo, infatti, D*Face ritiene che al giorno d’oggi anche l’amore sia una merce e, a proposito delle nuove opere in mostra, ha dichiarato:
“Per me queste opere riguardano la tragedia di perdere qualcuno che si ama. Non solo nel senso fisico della morte ma anche in senso metaforico, nel momento in cui il romanticismo diventa qualcosa di artificiale, come accade negli ultimi anni.
Il corteggiamento era un’arte, qualcosa di prezioso e tenuto in considerazione; il matrimonio era un legame eterno di fiducia e impegno. Invece oggi il romanticismo è paragonabile a una merce che si acquista in negozio, che si può ottenere col tocco di un pulsante o un click sullo schermo. Alla ricerca costante di qualcuno e di qualcosa di meglio, le persone si trattano reciprocamente come fossero degli oggetti, completamente accessibili e imediatamente disponibili.
Con questa nuova serie di lavori volevo riaccendere il romanticismo di un’era passata, in un’epoca in cui anche dopo la morte, il ricordo di una persona amata poteva durare per sempre e un matrimonio andava oltre i gesti simbolici. Se il romanticismo è davvero morto, io voglio risuscitarlo per i tempi moderni.”
La pop art in versione dark “apocalittica”…
La sua estetica pop è inconfondibile, così come l’evidente riferimento alle opere di Roy Lichtenstein.
D*Face però descrive il suo lavoro come POP-Apocalittico perchè si inserisce nel punto in cui i maestri della pop art anni ’80 si sono fermati, per stabilire una critica forte e ironica al mondo dominato dal consumismo attraverso immagini macabre e dark di teschi, morti viventi e dolore.
“L’influenza che ho preso dai maestri della pop art come Roy Lichtenstein fanno si che il mio lavoro sia chiaramente narrativo. Allo stesso tempo offre qualcosa di più: un lato oscuro che si intona alla società di oggi.”
Cresciuto per le strade di Londra, D*Face da ragazzo ha frequentato corsi di illustrazione e di design prima di iniziare a lavorare come artista freelance, utilizzando i muri della città come tele per le sue opere, immerso nell’estetica anarchica e punk dell’epoca.
Attualmente D*Face continua a realizzare grandi murales sulle facciate dei palazzi ma si dedica anche alla pittura su tela ed espone nelle gallerie di tutto il mondo. Collabora anche con brand internazionali e istituzioni: ha creato la copertina dell’album California dei Blink 182 e Bionic di Christina Aguilera ma ha anche lavorato per la Casa Reale Inglese e per il Vaticano!
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