Gigantesche, colorate e fluttuanti nell’aria, si librano sul paesaggio urbano: ecco le sculture volanti di Janet Echelman, fatte di leggerissima rete
Se quando pensate alla scultura, vi vengono in mente solo busti di marmo e bronzi massicci, non avete mai visto le leggerissime sculture volanti di Janet Echelman. Ebbene si, le sculture dell’artista americana sono quanto di più lontano dalle pur splendide opere che possiamo ammirare nei musei perchè fluttuano dolcemente nel cielo come ectoplasmi che aleggiano sulle nostre città.
Pensate per cambiare l’aspetto e l’atmosfera del paesaggio urbano, sono oggetti eterei e trasparenti, mutano forma col vento e cambiano colore in base alla luce naturale o artificiale trasformandosi in modi sempre nuovi e sorprendenti, tanto da sembrare vive. La loro leggerezza le rende estremamente sensibili al vento e il continuo movimento crea effetti ipnotici di vuoti e di pieni esaltati dal colore delle luci proiettate sulle reti. La cosa incredibile è che queste gigantesce sculture aeree appaiono come volumi tridimensionali ma in realtà non hanno consistenza.
Janet Echelman, artista per caso
Janet Echelman si è dedicata alla pittura per ben 10 anni senza troppo successo prima di scoprire per caso la sua vera vocazione. Diversi anni fa era stata chiamata in India per allestire una mostra di suoi quadri ma le tele non arrivarono mai a destinazione. Così su due piedi, dovette inventarsi qualcosa di alternativo. Vedendo i pescatori annodare le reti in riva al mare, l’artista americana pensò che la rete potesse essere il materiale giusto per creare qualcosa di inedito e originale. Così, da un puro caso è nata l’idea che l’ha portata a diventare un’artista internazionale, contesa dalle più importanti municipalità del globo per arricchire le città con le sue monumentali sculture aeree che stravolgono lo spazio urbano con la loro presenza aliena e meravigliosa.Le sue mega installazioni sono state ospitate in tutto il mondo: San Francisco, Vancouver, Porto, Amsterdam, New York.
Ovviamente pur prendendo spunto dalle semplici reti artigianali fatte a mano dai pescatori, la sua tecnica col tempo si è evoluta e perfezionata. Ormai le installazioni di Janet Echelman sono create con reti di fibre supertecnologiche, resistenti al vento, alle intemperie e ai raggi UV e progettate con l’aiuto di ingegneri e software di modellazione sviluppati apposta per lei. Ma nonostante questo retroscena tecnologico, le sue sculture volanti rimangono comunque affascinanti e poetiche e risvegliano in chiunque la meraviglia di quando eravamo bambini!
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