Pittore paesaggista fra i più grandi esponenti del realismo contemporaneo, Andrew Wyeth per tutta la vita dipinse il mondo rurale e domestico della classe media sempre lontano dalle mode e dalle correnti artistiche
E’ un’atmosfera decisamente autunnale quella in cui ci porta il pittore americano Andrew Wyeth (1917-2009) fatta di colori terrosi, bruni, neutri. Una pittura realista che fotografa la vita rurale attraverso immagini di case spettrali, campi aridi, fienili e spiagge deserte.
Wyeth dipinse principalmente paesaggi, soprattutto i luoghi dove viveva in Pennsylvania o dove passava l’estate lungo le coste del Maine, luoghi apparentemente abbandonati, con occasionali e isolate figure umane. Prima fra tutte Helga Testrof, un’immigrata prussiana che per oltre 15 anni fu la sua ossessione segreta e che ritrasse per ben 247 volte. Ma l’essenza della sua pittura risiede principalmente nelle atmosfere aspre e austere, cupe ed enigmatiche, quasi postapocalittiche, che trasmettono un senso di solitudine e di silenzio.
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“Woodshed”, 1944
Il quadro più famoso di Andrew Wyeth, “Christina’s World“, è diventato un’icona americana al pari di “American Gothic” di Grant Wood. Realizzato nel 1948 in stile realista, il dipinto raffigura Christina Olson, una vicina di casa del pittore, colpita dalla poliomelite fin da piccola, ritratta distesa tra i campi deserti e protesa verso la sua casa lontana. Il quadro ebbe un enorme successo e la fama di Wyeth, all’epoca appena trentenne, decollò definitivamente, continuando a crescere negli anni. Winston Churchill gli commissionò alcuni acquerelli per decorare le sue stanze al Ritz-Carlton di Boston e in seguito fu chiamato a ritrarre i presidenti Eisenhower e Nixon.
Wyeth è stato anche il primo artista visivo a comparire sulla copertina della rivista Time e il primo artista vivente americano ad avere una mostra personale al Metropolitan Museum of Art di New York nel 1976.

“Wind from the Sea”, 1947
Andrew Wyeth, era soprannominato “il pittore della gente“, per la sua enorme popolarità fra il pubblico, perchè rappresentava i valori e gli ideali della middle class americana. La sua infatti era una pittura immediata e semplice, adatta ad essere apprezzata dal popolo più che dalla critica. Con la sua grande capacità di cogliere l’essenza della materia, le luci, le trasparenze, la forza del vento o i fili d’erba, fu un pittore paesaggista fra i più grandi esponenti del realismo contemporaneo e incarnava un’estetica antitetica rispetto alle avanguardie che si svilupparono negli Stati Uniti nel dopoguerra: l’espressionismo astratto di Pollock prima e la pop art di Warhol poi.
Come artista fu amato ma anche bistrattato dalla critica: la pittura realista stava diventando fuori moda e lui fu addirittura accusato di essere anti modernista e reazionario. Ma per tutta la vita Wyeth continuò a dipingere il mondo rurale e domestico della classe media, presentando un confronto diretto con la realtà.
Fu sempre controcorrente rispetto ai movimenti artistici del momento e, coerente con se stesso, non si piegò mai alle mode.

“Trodden Weed”, 1951

“Frostbitten”, (1962)

“Lovers”, 1981

“Squall”, 1986

“Pentecost”, 1989
stupendo vorrei vedere altre opere
Salve,sono Gianfranco e vorrei segnalare un pittore di cui mi sono occupato molto come estetologo e critico d’arte in relazione al compositore torinese Lorenzo Ferrero e al poeta Milo De Angelis: si chiama Gigino Falconi e la sua è una pittura neofigurativa d’impronta postmodernista che si è anche rifatta a quella di Wyeth. Trovo che Wyeth sappia cogliere la magia di certi istanti di sospensione come si può osservare nel “Vento dal mare” o nel dipinto che ritrae Cristina di spalle seduta sull’erba ma che è visibile in volto, un pò come in quel dipinto di Monet, anche se , in questo caso, non c’è scomposizione della luce a macchie di colore.Vi ringrazio dell’opportunità che mi offrite per lasciare un ricordo di un pittore straordinario come Falconi, che ho conosciuto in passato in occasione della mia tesi di laurea in estetica all’università Sapienza di Roma.
Pardon,mi correggo,nel dipinto che ho citato di Wyeth,Cristina NON E’ VISIBILE IN VOLTO , appunto come nel dipinto di Claude Monet. Scusatemi e ancora grazie.
Di Falconi si possono visionare tantissime opere su google alla voce “GIGINO FALCONI OPERE”.