Nell’anno del suo ottantesimo compleanno l’artista contemporaneo David Hockney è celebrato in tutto il mondo per la sua pittura pop e il suo stile eclettico sempre al passo con la tecnologia
David Hockney è considerato uno degli artisti inglesi più influenti del ventesimo secolo, uno dei maggiori esponenti della pop art britannica. Nato nello Yorkshire nel 1937 ha mostrato un interesse per l’arte sin da piccolo. Nel 1959 ha iniziato a studiare al Royal College of Art di Londra e nel 1964 si è trasferito in California. Da allora vive fra Londra, lo Yorkshire e Los Angeles ed è ancora attivissimo sebbene da pochi giorni abbia compiuto 80 anni!
Nell’arco della sua carriera è passato attraverso stili e tecniche artistiche diverse, sperimentando con il disegno, la stampa, la fotografia, la pittura ad olio e il video, cercando di tenersi sempre al passo con le nuove tecnologie.
Dal 2009 ha iniziato ad appassionarsi alla pittura digitale realizzando le sue opere con l’iPhone o l’iPad, usando le dita al posto dei pennelli e una palette virtuale al posto dei colori. Con questa tecnica ha realizzato oltre 50 opere poi riprodotte in grande scala con speciali stampanti che utilizzano pigmenti veri.
Man mano che si invecchia diventa sempre più difficile conservare la spontaneità dentro di te, ma io ci provo.
-David Hockney
In California negli anni ’60 David Hockney ha realizzato i suoi quadri più famosi, quelli ambientati in piscina, in cui l’artista ha cercato di cogliere la trasparenza, lo scintillio dell’acqua in continuo movimento, i riflessi del sole.
La sua è una pittura figurativa semplice ed elementare fatta di elementi geometrici e colori vivaci che contiene al suo interno un certo minimalismo, un formalismo astratto che trasmette un senso di immobile fissità.
In quegli anni la Gran Bretagna e il resto del mondo emergevano dal grigiore degli anni post bellici, in un periodo effervescente di ottimismo e euforia, rispecchiato dai soggetti e dai colori accesi e vivaci della tavolozza di Hockney che in quel paese assoltato ha trovato il luogo ideale per esprimersi.
Poche opere incarnano questa sensazione meglio dei suoi quadri ambientati in piscina; immagini che evocano una vita edonistica, affascinante ed esotica sotto il caldo sole della California, attraverso le quali l’artista lasciava trasparire in modo discreto la sua omosessualità (che all’epoca in Gran Bretagna era ancora illegale).
Nel quadro Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) vediamo un personaggio in giacca rossa che guarda l’uomo che nuota sott’acqua (probabilmente lo stesso artista). Si tratta del diciannovenne studente di arte Peter Schlesinger che diventerà uno dei modelli preferiti di Hockney comparendo in numerosi dei suoi quadri ambientati in piscina.
Negli anni’70 l’artista iniziò a dipingere i suoi soggetti in modo sempre più naturalistico, semplificando al massimo gli elementi del quadro e preferendo ritrarre parenti o amici, nei suoi famosi “ritratti doppi”.
Di questa fase il quadro più famoso è My Parents, dedicato ai suoi genitori.
A partire dal 1982, sempre curioso di sperimentare nuove tecniche visive, David Hockney si accostò alla fotografia. Il suo pensiero era che l’unico punto di vista consentito dalla fotocamera fosse troppo limitante e non potesse rendere la complessità e l’esperienza del mondo reale.
Così, ispirandosi alla teorie cubiste, iniziò a sperimentare con i collage fotografici, combinando insieme decine di Polaroid scattate in sequenza da diverse angolazioni per creare immagini complesse.
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Pur essendo famoso soprattutto per i suoi quadri di pop art degli anni ’60, David Hockney si è cimentato anche con la pittura di paesaggio. Nel 1990, tornato nel suo nativo Yorkshire si è lasciato ispirare dagli scorci rurali della sua regione. Bellissimo il contrasto fra le riproduzioni dei paesaggi inglesi contrapposti ai quadri realizzati negli sconfinati paesaggi degli Stati Uniti con palette di colore opposte freddo/caldo.
La sua interpretazione del paesaggio è comunque vagamente naif, quasi alla maniera degli artisti di inizio ‘900, con accostamenti di colore e pennellate decise e definite che richiamano alla mente i quadri di Van Gogh o Matisse.
In occasione dei suoi 80 anni, numerose mostre celebrano il talento di David Hockney. Si è conclusa da poco la retrospettiva che gli ha dedicato la Tate Britain, in collaborazione con il Centre Pompidou e il Metropolitan Museum di New York. Una mostra che riassume ben 60 anni di lavori dell’artista in ordine cronologico, la più grande mai realizzata sull’artista che attualmente è allestita al Centre Pompidou di Parigi e poi si sposterà a New York.
La più grande retrospettiva su David Hockney alla Tate Britain
Contemporaneamente è in corso a Venezia la mostra “82 ritratti e 1 natura morta“.
Inaugurata il 24 giugno, si terrà a Ca’ Pesaro – Galleria internazionale d’arte moderna di Venezia, fino al 22 ottobre.
E’ la prima mostra italiana dedicata a questo pittore con una serie di ritratti realizzati fra il 2013 e il 2016 che raffigurano personaggi del mondo artistico internazionale così come familiari o amici.
Ma nonostante le retrospettive, che ne sottolineano l’età e la lunga carriera come artista, lo spirito di David Hockney è ancora giovane e pieno di entusiasmo:
“Come Picasso, quando lavoro mi sento un trentenne. Poi appena smetto sento che non è così. Per questo oggi lavoro più di ieri. Non mi piacciono i vernissage, aspetto che si spengano le luci per tornare qui nello studio. E ricominciare.”
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