“Mele sulla Gazzetta del Popolo” è una delle nature morte più belle e famose di Felice Casorati uno dei principali esponenti del realismo magico in pittura
Sarà che il verde è il mio colore preferito ma adoro questo quadro! “Mele sulla Gazzetta del Popolo” rappresenta semplicemente otto mele appoggiate su una copia dell’antico quotidiano torinese. Un’immagine senza fronzoli, essenziale ma che, chissà per quale motivo, ci ipnotizza e ci porta a chiederci perchè quelle mele sono lì o cosa ci sarà mai scritto su quel giornale.
Il quadro, del 1928, è esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. In questa natura morta Felice Casorati, ci mostra il dettaglio di un ambiente domestico, un’istantanea cristallizzata nel tempo definita solo dalla forma perfetta delle mele, dal gioco cromatico del verde e delle ombre e sottolineata dalla posizione obliqua del giornale. Un’immagine che ci trasmette la quiete e il silenzio di un momento sospeso.
Casorati, nato in una ricca famiglia di Novara, cresce a Padova e si accosta alla pittura a 18 anni, che insieme al pianoforte è una delle sue grandi passioni. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza sceglie la carriera artistica ed espone alla Biennale di Venezia dove rimane affascinato dalle opere della secessione viennese e in particolare di Klimt. Alla fine della Prima Guerra Mondiale, a 35 anni, si trasferisce a Torino – diventando un personaggio di spicco negli ambienti intellettuali e artistici della città – e apre il suo studio per giovani artisti la Scuola di Casorati.
Il realismo magico
Già a partire dagli anni ’20 entra in contatto con la pittura metafisica e si accosta all’arte rinascimentale classica traducendo quello stile in un rigore formale e una dimensione pittorica di sospensione temporale che porterà alla nascita del cosiddetto “realismo magico“.
In pittura questo movimento artistico si rifaceva alla tradizione figurativa dei grandi maestri del classicismo del trecento e del quattrocento, come Mantegna, Raffaello o Piero della Francesca, per un “ritorno all’ordine“, con uno stile misurato e geometrico, armonioso nella sua staticità. A partire dagli anni ’30 lo stile pittorico di Casorati comincia a farsi più lieve, le superfici più setose e le luci più suffuse, come possiamo vedere anche in Mele sulla Gazzetta del Popolo, una delle sue nature morte più famose.
Nel testo “I Quadriennale d’Arte Nazionale” del 1931, Casorati descrive il suo linguaggio artistico spiegando di volersi esprimere attraverso il segno e un colore non realistico. E di rappresentare volumi e forme attraverso le luci e le ombre utilizzate in modo da ottenere un effetto straniante, sospeso in un tempo immobile.
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