In Cina una nuova opera di Architettura commemora le vittime del terremoto attraverso una spaccatura artificiale nel terreno che ci ricorda la potenza devastante della natura
Un terremoto è sempre un evento disastroso e nonostante le costruzioni moderne siano progettate con criteri antisismici spesso purtroppo le vittime sono numerose. Il tragico terremoto del 2008 nella provincia cinese dello Sichuan, è stata una tragedia devastante che ha fatto oltre 70.000 vittime e ha lasciato quasi 5 milioni di persone senza casa. Per commemorare quelle vittime è stata realizzata una toccante opera di Architettura e Landscape Design che si mimetizza nel paesaggio attraverso un’enorme frattura nel terreno per ricordarci la potenza distruttiva del terremoto.
Commissionato dall’amministrazione di Beichuan, una delle città più colpite dal sisma, il National Earthquake Memorial è un memoriale con annesso museo, progettato dall’architetto cinese Cai Yongjie e inaugurato a 5 anni dal sisma. Un’opera di Architettura fusa nel paesaggio che si estende per circa 15 ettari e rappresenta la terra spaccata dal terremoto.
Il memoriale di Beichuan è in realtà un enorme prato verde che appare solcato da enormi fratture nella sua superficie. Queste spaccature in realtà costituiscono i percorsi pedonali per i visitatori. Gli edifici invece sono ricavati nel terreno e risultano praticamente invisibili dall’alto, con il paesaggio che si estende al di sopra delle strutture ricoperte da giardini verdi.
Le facciate degli edifici in acciaio Corten dalla tipica patina bruna si piegano in avanti, quasi a collassare, in modo pericolosamente evocativo e creano un bellissimo contrasto fra il verde vivace del paesaggio e il marrone rossiccio del rivestimento. Lungo i viali lunghe panche disposte in modo casuale sembrano travi cadute dall’alto e offrono la possibilità di fermarsi e meditare.
Il National Earthquake Memorial and Museum a Beichuan è una perfetta fusione fra Architettura contemporanea e Landscape Design e invita a una riflessione sulla forza della natura.
L’opera di Cai Yongjie vuole essere poi anche una testimonianza del fallimento della politica.
Nella regione colpita, più di 5.000 studenti sono morti sotto le macerie delle scuole crollate, scuole costruite da imprese corrotte con materiali scadenti (non è un problema solo italiano!).
Per nascondere le proprie responsabilità agli occhi dell’opinione pubblica, l’amministrazione voleva che tutti i segni della distruzione fossero rimossi. L’architetto Cai Yongjie invece ha inglobato nel memoriale alcune rovine di edifici crollati e il campo sportivo della cittadina distrutta, adibito a cortile per le cerimonie. Trasformando queste rovine in opere di Land Art, Cai Yongjie è riuscito a lanciare anche un messaggio forte contro la corruzione della politica che ha ucciso migliaia di persone.
Il National Earthquake Memorial di Beichuan è uno dei nuovi musei cinesi simboli della vivacità dell’architettura contemporanea in estremo oriente. Per farli conoscere al mondo è attualmente in corso all’Aedes Architecture Forum di Berlino la mostra “Sixteen Chinese Museums, Fifteen Chinese Architects” dove fra i 16 musei presentati troviamo, oltre all’Earthquake Memorial, anche il bellissimo Ordos Museum, una vera cattedrale nel deserto costruita nell’omonima città fantasma.
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