A un primo sguardo ci coglie un dubbio: le foto di Alain Delorme sono vere o sono solo il frutto di una manipolazione digitale?
Il fotografo francese Alain Delorme ha passato un periodo a Shanghai per documentare la vita nella più effervescente e frenetica metropoli cinese in piena trasformazione economica, realizzando oltre 6000 scatti per arrivare a pubblicare la sua serie di 18 “Totem“. Uomini e donne, migranti venuti dalla campagna per lavorare a Shanghai, sfidano le leggi della fisica trasportando enormi quantità di materiali impilati in pericolanti strutture: copertoni, sacchi colorati, sedie, cassette di frutta, fiori… arroccati uno sull’altro in equilibrio precario.
Il titolo “Totem” sta ad indicare proprio queste altissime pile di merci arditamente trasportate che sono anche il simbolo, l’elemento iconico dello sviluppo incontrollato della società cinese e della sua espansione urbanistica verso l’alto.
Nelle intenzioni di Alain Delorme questi enormi carichi, instabili e pericolanti, che stridono violentemente con la povertà dell’ambiente circostante, sono anche la rappresentazione di come l’ossessione per il consumismo possa soffocare l’individuo e diventare una sorta di schiavitù da cui è impossibile liberarsi.
L’effetto che provocano queste foto a un primo sguardo è sicuramente di meraviglia e stupore ma anche di ammirazione per l’arditezza di queste surreali “costruzioni“. E se qualcuno se lo stesse ancora chiedendo tutte le foto della serie “Totem“sono state ovviamente ritoccate, aumentando a dismisura la quantità di merci trasportata, saturando i colori e rendendo le immagini perfettamente curate e patinate così da rafforzare ancor di più il senso dell’assurdo che comunicano.
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