Lo scultore Matteo Pugliese è famoso per le sue incredibili sculture che sembrano emergere dalla parete per fuggire da una prigione invisibile
Matteo Pugliese è uno degli scultori italiani più famosi e riconosciuti a livello internazionale. Milanese di nascita, classe 1969, ha passato la sua infanzia in Sardegna e fin da piccolo è sempre stato attratto dall’arte anche se non ha mai ricevuto un’educazione formale in campo artistico, laureandosi invece in Lettere Moderne con una tesi in critica d’arte.
Come artista è un autodidatta e fin dal 1998 ha iniziato a lavorare alle prime sculture della serie Extra Moenia con le quali ha realizzato nel 2001 la sua prima mostra a Brera. Da allora è arrivato il riconoscimento unanime del suo talento e oggi Matteo Pugliese è uno degli scultori contemporanei più apprezzati. Le sue opere inconfondibili sono esposte in tutto il mondo, da Roma a Hong Kong, Londra, Bruxelles, Lugano e l’Aja.
La serie di sculture Extra Moenia è quella che lo ha reso famoso: corpi che emergono e si sprigionano dai muri, combinazione di un ideale classico di bellezza e di sperimentazione contemporanea, trasmettono una grandissima impressione di forza e dinamismo, pronti a scattare per liberarsi dalla loro prigione.
Extra moenia è una locuzione latina che significa “fuori le mura della città”. Anche i suoi soggetti cercano di uscire fuori da un muro, un muro fatto di costrizioni e ostacoli, spesso immaginari, e rappresentano un’ispirazione a combattere contro il destino e le avversità per il raggiungimento dei nostri sogni, a non fermarsi di fronte alle difficoltà e a superare i limiti, fisici o mentali che ci si presentano. Come spiega l’artista:
Il sogno è nel nostro mondo e penso che il miglior gesto che puoi fare nella tua vita sia quello di raggiungere un sogno o perlomeno far di tutto per realizzarlo per metterlo in pratica. I limiti che noi abbiamo nel raggiungimento dei nostri sogni spesso e volentieri, se non sempre, sono mura che ci siamo messi davanti. Nel momento in cui questo muro lo vedi assottigliarsi, abbassarsi, diventare di un materiale fragile, riacquisti fiducia, potere e quel muro poi lo attraversi o quel muro cessa di esistere.
– Matteo Pugliese
L’arte è un forte desiderio di espressione
Sebbene richiamino alla mente la scultura classica e quella rinascimentale di Michelangelo e Bernini, per l’esaltazione del corpo umano, della sua forza e della sua bellezza, le sue figure sono assolutamente contemporanee, caratterizzate da un segno veloce fatto di spatolate rapide e immediate. Un modo per dare voce al tormento in corso e alla continua ricerca per emergere dalle pareti in cui sono intrappolati.
Il processo creativo che porta Matteo Pugliese a realizzare le sculture della serie Extra Moenia è molto rapido, quasi un’urgenza di dare forma a questi corpi rappresentando la tensione palpabile del desiderio di libertà.
L’idea di frammentare la scultura in più parti, rafforza l’impressione che il soggetto sia davvero risucchiato al di là del muro, esaltando l’effetto dinamico del movimento. La nostra percezione è spiazzata. Vediamo solo una parte della figura ma riusciamo a immaginare tutto il resto e a percepire fisicamente lo sforzo di volontà, il desiderio fortissimo di liberarsi da una prigione invisibile.
Matteo Pugliese è tra i più apprezzati scultori italiani contemporanei. Oltre alla serie di sculture Extra Moenia, l’artista si dedica ad altri due progetti altrettanto interessanti che completano la sua produzione artistica. I Custodi sono imponenti samurai in marmo, terracotta e bronzo dall’aspetto possente, simbolo di forza ed equilibrio mentre i delicati Scarabei sono oggetti pop preziosi e colorati realizzati in bronzo alluminio e ceramica. Non mancate di visitare il profilo instagram dell’artista per saperne di più!
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