Alfons Mucha, il più importante artista dell’Art Nouveau, ha definito un nuovo stile pieno di grazia ed eleganza, rendendo l’arte accessibile a tutti
Alfons Mucha si muove in quel breve periodo storico che è la Belle Époque, a cavallo fra la fine dell’800 e l’inizio della Prima Guerra mondiale. Un periodo di prosperità spensierato e positivo, pieno di fiducia nel progresso, caratterizzato da grandi invenzioni tecnologiche ma anche da novità e sperimentazioni nel campo dell’arte. Parigi è il centro del mondo, nasce il cinema, si afferma l’Impressionismo e in Italia nasce il Futurismo ma l’Art Nouveau è lo stile artistico più in voga in tutta Europa.
“Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Nouveau” in mostra a Firenze
Dal 27 ottobre 2023 al 7 aprile 2024 il Museo degli Innocenti accoglierà la prima mostra a Firenze dedicata ad Alphonse Mucha, il più importante artista ceco, padre dell’Art Nouveau e creatore di immagini iconiche. Un percorso espositivo con oltre 170 opere fra cui manifesti, libri, disegni, olii, acquarelli, fotografie, gioielli e decorazioni. La mostra, a cura di Arthemisia, prevede un percorso diviso in sei sezioni tematiche che mettono in risalto la profondità e la modernità dell’opera di questo grande artista: Donne, Icone e Muse – La cultura bretone – Manifesti pubblicitari – Epopea slava – Lo stile Mucha – Art Nouveau in Italia. INFO SU MUCHA A FIRENZE »
L’incontro con Sarah Bernhardt: il successo di Mucha
La carriera di Mucha – considerato il pioniere dell’Art Nouveau – inizia da autodidatta quando è ancora giovanissimo e lavora come pittore per le scenografie teatrali, decoratore e ritrattista. Studia all’Accademia di Belle Arti a Monaco di Baviera e nel 1887 si trasferisce a Parigi dove continua a perfezionarsi presso l’Académie Julian.
È qui che trova il successo grazie a un incontro casuale con l’attrice teatrale Sarah Bernhardt che gli commissiona un poster per la Gismonda. L’attrice rimane così colpita dall’originalità dell’opera, che propone a Mucha un contratto per sei anni per creare altri manifesti e illustrazioni per i suoi spettacoli, rendendolo così uno degli illustratori più noti e apprezzati dell’epoca.
La Belle Époque e l’Art Nouveau
L’Art Nouveau nasce come evoluzione del movimento inglese Arts and Crafts (che promuoveva la libertà della creazione artigianale come alternativa alla mediocrità della produzione in serie) ma ha diverse affinità anche con la pittura Preraffaellita e Simbolista, pur se in una direzione decisamente più moderna, rivolta all’eleganza del segno grafico, all’astrazione del design e al desiderio di rendere l’arte accessibile a tutti.
Alla fine dell’800 la diffusione delle stampe artistiche giapponesi amplifica il gusto per l’esotico (giapponismo) e lo stesso Mucha ne rimane influenzato. In tutta la sua produzione artistica, compresi i gioielli, si ritrovano temi ispirati al Giappone come le libellule, i motivi a onda, gli iris, o i drappeggi degli abiti. Ispirandosi in particolare all’arte giapponese ma anche all’arte classica greca, l’artista ceco realizza opere di grande raffinatezza definendo un nuovo, personalissimo stile nell’ambito dell’Art Nouveau: lo “stile Mucha“.
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Lo stile rivoluzionario di Alfons Mucha
Le opere di Mucha sono caratterizzate da un’eleganza raffinata e da un’attenzione particolare ai dettagli. I suoi soggetti preferiti sono le donne, raffigurate in pose languide e aggraziate, avvolte in abiti neoclassici, con ricchi panneggi ed elaborate acconciature con i capelli mossi dal vento o abbelliti di fiori. Queste figure idealizzate sono sempre delimitate da un tratto netto e corposo e si stagliano al centro della composizione con sguardi ammiccanti e pose sensuali, esaltate da una palette di colori pastello e incorniciate con bordature decorate da elaborati motivi floreali e geometrici.
Le opere di Mucha sono ricche di simbolismi che possono essere interpretati in diversi modi. Ad esempio, i fiori sono spesso associati alla femminilità e alla bellezza, mentre le onde simboleggiano il movimento e il cambiamento. Spesso i suoi personaggi sono rappresentati come figure allegoriche ispirate alle arti, alle quattro stagioni, alle pietre preziose o allo zodiaco.
Mucha però non dimentica l’impegno patriottico e sociale. Nel 1910 torna a Praga e si dedica per quasi venti anni a quello che è considerato il suo più grande capolavoro, l’Epopea slava, un’opera colossale composta da venti enormi tele in cui racconta i principali avvenimenti della storia slava. Mucha morirà a Praga nel 1939.
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Alfons Mucha continua a ispirare ancora oggi
Artista eclettico, Alfons Mucha ha realizzato ogni genere di opera grafica: dalla pittura alle illustrazioni commerciali per poster e manifesti pubblicitari, copertine per riviste, libri o calendari, senza dimenticare i gioielli o elementi di arredo. Anche nelle sue opere commerciali è sempre viva la sua capacità di elevare il prodotto presentandolo come qualcosa di unico, associandolo al glamour e alla bellezza. Un concetto che oggi è qualcosa di ovvio nel mondo della pubblicità ma che all’epoca era nuovo e rivoluzionario.
La sua influenza sulla grafica e sull’arte è forte ancora oggi nelle opere di tanti artisti contemporanei come Kelsey Beckett o Audrey Kawasaki, pittrici che si ispirano all’Art Nouveau di Mucha per creare opere che esaltano la bellezza e la sensualità femminile in chiave contemporanea.
Lo stile di Mucha è così particolare che o si ama o si odia e nel corso dei decenni ha avuto alti e bassi: spesso è stato considerato datato e fuori moda, altre volte riportato in auge, come oggi che gli si dedicano mostre e retrospettive.
Complimenti per l’ottimo post su Mucha . Anche l’art nouveau merita il suo spazio perché emblema di un periodo felice per l’umanità quale quello della belle epoque
Grazie Michele, spero che avrai modo di visitare la mostra!