I sensuali quadri manga di Kazuki Takamatsu sembrano realizzati in computer grafica ma in realtà sono interamente dipinti a mano con una particolare tecnica chiamata Distanfeerism
Le opere surreali di Kazuki Takamatsu, hanno il carattere “squisitamente orientale, legato alla potenza della natura, alla cultura manga, allo sviluppo ipertecnologico” e a un erotismo sottile fatto di giovanissime eteree adolescenti dalla pelle trasparente, come porcellana illuminata ai Raggi X, quasi sempre armate e inserite in contesti astratti o violenti.
Le opere, tutte in bianco e nero esprimono l’ambiguità di positivo e negativo, del bene e del male, dell’innocenza e della violenza e questo contrasto si rileva anche nella realizzazione tecnica.
Le immagini infatti sembrano realizzate in computer grafica, con qualche software di Grafica 3D ma in realtà sono interamente dipinte a mano, con una particolarissima tecnica chiamata “Distanfeerism” che si ispira alla “gouache” dell’arte classica, utilizzando un particolare tipo di colore a tempera a cui vengono aggiunti pigmenti bianchi (bianco di zinco, china, gesso…) in modo da renderla più opaca e coprente. Con questa tecnica, Kazuki Takamatsu ottiene un effetto più o meno coprente a seconda del numero di strati di pittura riproducendo diverse tonalità di grigio che simulano le diverse profondità dello spazio.
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